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“Cummà’, non ime ditte nente”

cummaIntroduzione, traduzione e note di Michele Galante. Prefazione di Joseph Tusiani, Foggia,  Edizioni del Rosone 2012, € 12,00 + s.p.

“Il 16 dicembre 1928 usciva a San Marco in Lamis un nuovo periodico dal titolo Il Solco. Il settimanale, diretto da Giovanni La Selva voleva essere un foglio letterario, umoristico e di cronaca garganica. Composto di quattro pagine 50x70 su cinque colonne, dedicava le prime due pagine ad argomenti letterari e folcloristici, mentre la terza pagina ospitava la cronaca dei diversi comuni del promontorio garganico (che in genere comprendeva notizie riguardanti San Giovanni Rotondo, Rignano Garganico, San Nicandro Garganico e talvolta Lucera) e una rubrica umoristica denominata “L’osservatorio”. Il giornale, che nel frattempo si pubblicava spesso con cadenza quindicinale, cessò le pubblicazioni il 20 settembre 1929, dopo che uscirono complessivamente 28 numeri.”
Così, Michele Galante, inizia l’Introduzione del suo ultimo Libro: “Cummà’, non ime ditte nente”.
Di cosa possono parlare due “Comari” incontrandosi? Nella nostra lingua, Comare è il Pettegolezzo per antonomasia quindi possiamo immaginare, già dal titolo del volumetto, quale lato divertente, Michele Galante abbia estratto dai quei “dialoghi dialettali fra vari personaggi, scritti in vernacolo sammarchese”, dalle edizioni dell’antico periodico Il Solco.
Pettegolare – resscèrne, in sammarchese - è un “modo di chiacchierare” vecchio come il Mondo ed è uno “passatempo” che è sempre piaciuto alla gente di ogni razza o Paese. Pare che nessuno o quasi nessuno, ne sia esente.
Però: Cummà’, non ime ditte nente!

Anna Siani

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  • Ogne recchézza dalla tèrra viène, ogne allegrézza dallu còre viène.
    image Ogni ricchezza viene dalla terra, ogni gioia viene dal cuore.
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